Maurizio Tangerini è fautore di una espressività che, pure traendo talvolta ispirazione dai classici, è portatrice di un’intrinseca autonomia pittorica desumibile dalle immagini rappresentate, attraverso le quali l’artista evidenzia la necessità di approfondire il significato della vita, mettendo così in risalto le tematiche contingenti dell’umana esistenza. Il suo obiettivo è, pertanto, la ricerca di una dimensione mentale in cui l’opera coinvolge l’osservatore riuscendo ad avvicinarlo, tramite una iconografia che realizza una difficile, ma stimolante sintesi tra visione e realtà, con l’aspirazione alla conoscenza dei misteriosi meccanismi del creato. (continua a leggere)

Ne sono prova e le figure e i paesaggi dipinti, dove luci e ombre, dosate con perizia, li modulano di plasticità ed interiorità. E’ indubbiamente un artista che costruisce ogni opera con raziocinio e mestiere. Ed è proprio in questo nostro secolo, nel quale l’imperversare dell’immagine elaborata dai mezzi tecnici e tecnologici dilaga, che l’antico “Mestiere dell’artista”, che non può permettersi di lasciare nulla al caso o di improvvisare, è mestiere molto difficile. Infatti nell’era dell’abbandono quasi totale dei valori etici e del decadimento di molti ideali, produrre arte autentica è impresa ardua; significa andare controcorrente, sfidare le tendenze prevalenti della moda:quelle del kitsch. Sarebbe sicuramente più comodo per Tangerini rinnegare il classicismo, dissociarsi da quelle “Regole proprie della pittura” che tutt’oggi riescono a fare del quadro un quadro, ove la forma è perfezione estetica, poesia cromatica, segno chiaro e leggibile. Ma è proprio in questo fedele e felice connubio tra il pittore e la linearità del suo operare che riesce a fornire la serena e concreta tangibilità della sua caratura artistica e qualitativa.
Prof. Bonfiglio Costetti